RICICLAGGIO E CORRUZIONE

Camorra, decine di persone in manette Tra gli arrestati anche sedici giudici tributari

Blitz della Gdf nel Napoletano. Le accuse vanno dal concorso esterno in associazione camorristica al riciclaggio, dalla corruzione in atti giudiziari al falso

19 Mar 2012 - 08:24
 © Ansa

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Decine di persone, tra le quali anche alcuni giudici tributari, sono state arrestate nel Napoletano dalla guardia di finanza. Agli arrestati sono contestati vari reati: dal concorso esterno in associazione camorristica al riciclaggio, dalla corruzione in atti giudiziari al falso. I finanzieri hanno anche sequestrato beni per oltre un miliardo di euro.

Le misure cautelari, richieste dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sono complessivamente 60: per 22 persone è stata disposta la custodia in carcere, per 25 gli arresti domiciliari, per 13 il divieto di dimora a Napoli.

Gli affari del clan Fabbrocino 
L'inchiesta riguarda gli "affari" di esponenti di rilievo del clan camorristico Fabbrocino, ritenuto egemone nell'area vesuviana e del Nolano, in provincia di Napoli. Attraverso la indagini della guardia di finanza si è poi progressivamente allargata a numerose operazioni illecite, fino a coinvolgere imprenditori operanti nei settori della commercializzazione del ferro, della compravendita immobiliare e della gestione di alberghi; ed ha infine chiamato in causa giudici tributari e diversi funzionari pubblici per numerosi episodi di corruzione. Nell'inchiesta, inoltre, risulta coinvolto un noto gruppo imprenditoriale campano con interessi sull'intero territorio nazionale.

In cella giudici tributari e funzionari
Sono 16 i giudici tributari in servizio nel Napoletano arrestati. Le misure cautelari riguardano anche otto tra funzionari e impiegati presso Commissioni tributarie; un noto avvocato, che è anche docente universitario; e un commercialista. La magistratura di Napoli ha disposto per tre dei 16 giudici tributari coinvolti nell'inchiesta la detenzione in carcere, per gli altri 13 gli arresti domiciliari.

Questioni con il fisco
Inquirenti e finanzieri hanno accertato nel corso delle indagini che decine di contenziosi tributari sarebbero stati oggetto di episodi di corruzione e che in tal modo si sarebbero risolti in maniera favorevole ai ricorrenti, spesso in odore di camorra, con grave danno per le casse dello Stato.

Oltre ai giudici, ai funzionari e agli impiegati tributari coinvolti nell'inchiesta (che operavano presso la Commissione tributaria provinciale di Napoli e la Commissione tributaria regionale per la Campania) sono stati disposti gli arresti domiciliari anche per un componente dell'ufficio del Garante del contribuente della Campania e il divieto di dimora a Napoli per un funzionario dell'Agenzia delle Entrate in servizio nel capoluogo campano.

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